Mariella Mengozzi presenta il Museo Nazionale dell’Automobile a Classic Drive Art
A Torino una vera e propria eccellenza italiana
L’ultima ospite della prima puntata di Classic Drive Art (seconda edizione) è Mariella Mengozzi, direttrice del Museo Nazionale dell’Automobile di Torino. Spetta a lei il compito di richiamare l’attenzione verso uno dei principali poli d’interesse del programma: i motori, e la loro storia.
È un racconto lungo, non c’è dubbio, quello che ha per protagonista l’automobile. Ma il Museo dell’Automobile di Torino, uno degli istituti dedicati al tema più antichi al mondo, è un ottimo narratore. «L’idea della prima esposizione nacque addirittura nel 1932, da parte di Roberto Biscaretti di Ruffia e Cesare Goria Gatti, che erano stati tra i fondatori della FIAT», racconta la direttrice. «Era un momento in cui Torino era particolarmente in fermento, l’automobile stava cominciando veramente a coinvolgere tantissime persone e l’idea fu quella di creare un’esposizione per raccontare le vetture dalle origini, dalla fine dell’800. Erano vetture che ancora non erano oggetti di collezione, spesso venivano abbandonate dai proprietari per essere sostituite con nuove tecnologie, erano ancora molto poche».
Da allora, l’automobile ha percorso molta strada, materialmente e metaforicamente. Oggi, oltre ad essere un bene di prima necessità, è un vero e proprio idolo. Il Museo dell’Automobile di Torino è testimone e collettore di questa crescita, fin da quando le vetture d’epoca venivano salvate dallo sfasciacarrozze prima di essere esposte. Ogni passo di questo lungo viaggio è archiviato nel Centro di documentazione del Museo, cuore e cervello dell’istituzione torinese: libri, riviste, lettere (presenti, per esempio, gli scambi tra i proprietari e Vincenzo Lancia o Enzo Ferrari») che testimoniano l’evoluzione del rapporto uomo-automobile.
Mariella Mengozzi parla del Museo con trasporto, come se fosse una sua creatura. È seduta di fronte alla telecamera di Classic Drive Art, nella cosiddetta “Sala Formula”, «una delle sale più amate del nostro Museo», in cui è possibile visitare un’esposizione dedicata alle corse con le ruote scoperte. Alle sue spalle, un’ideale griglia di partenza: le vetture, posizionate con precisione, risalgono ai primi 12 anni di Formula 1. «Dal 1950, noi abbiamo le prime 10 vetture che hanno vinto il mondiale», sottolinea con orgoglio la direttrice. «Dall’Alfetta 158, che vinse con Farina il primo mondiale di Formula 1 nel 1950, alla 500 F2 di Ascari; abbiamo la Lancia D50, magnifica, abbiamo una straordinaria Mercedes W196, quella che vinse con Fangio il mondiale. Abbiamo delle perle veramente incredibili».
Molte di essere sono stata donate dal signor Ferrari in persona: «Enzo Ferrari notoriamente non era interessato a sviluppare il Museo, ma era consapevole dell’importanza di raccontare la storia». Una storia che parte con l’apertura del Museo nel 1960, continua con la sua ristrutturazione nel 2011 e si completa dopo la recente riapertura, con un l’elaborazione di «un percorso molto scenografico, molto coinvolgente ed emozionante, una collezione straordinaria…».
Mariella Mengozzi quasi si emoziona a parlarne. Dopotutto, anche il Times conviene nel considerare il Museo dell’Automobile di Torino una vera chicca, includendolo tra i 50 musei al mondo che più vale la pena visitare. Ma in cosa consiste il percorso di visita delle sale? Ce lo spiega la direttrice: «Noi abbiamo una collezione di circa 200 vetture, di cui 150 nel percorso permanente. Esso è diviso su tre piani, di cui il piano iniziale è un percorso cronologico meraviglioso, con dei gioielli come la Itala Pechino-Parigi, la Isotta Fraschini del film “Viale del Tramonto”, la Cisitalia 202, la Fiat Turbina… delle cose meravigliose. Il piano intermedio, che è quello in cui mi trovo ora, è un piano tematico con la Formula, con l’assemblaggio, con i componenti… il piano terra, infine, è dedicato al design e alle mostre temporanee».
«Ma aggiungiamo sempre mostre temporanee ed eventi», specifica però la Mengozzi. Non a caso, dato che è ormai prossima l’inaugurazione di una mostra dedicata ai novant’anni più uno di Pininfarina, un’esposizione temporanea «di cui siamo orgogliosissimi». Che siate appassionati o neofiti del settore, il Museo dell’Automobile potrà regalarvi emozioni. E poi, come esclama Mariella Mengozzi al termine della sua intervista, «ci sono sempre cose nuove, ci sono sempre cose nuove!».
Vuoi saperne di più? Visita il Museo dell’Automobile di Torino o riguarda l’intervista a Mariella Mengozzi nella prima puntata di Classic Drive Art!
Valentina Baraldi